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Una testimonianza dalla Manifestazione di Novara del 4 ottobre

**Approfondimento** - Pubblicato il: **04/10/2025**
Una testimonianza dalla Manifestazione di Novara del 4 ottobre
E' stata una giornata straordinaria. Due milioni di italiani sono scesi in piazza, uniti per lanciare un appello con un solo grido per difendere un popolo compresi i suoi bambini da un genocidio.
Un mare di persone, tra cui 3.000 Novaresi, che ha manifestato con forza e dignità.
Tornato a casa dopo questa giornata di calda umanità, l'amarezza.
Incredibile come i media abbiano volutamente scelto di dare risalto quasi esclusivamente ai pochi fatti negativi o marginali, anziché alla forza travolgente di questa folla.
Vedere come un quotidiano come "La Stampa" releghi a notizia secondaria milioni di persone che manifestano per la pace è sconfortante; poi le solite, stantie critiche: sentire i "maturi" discutere se i sindacati siano "politicizzati" (senza conoscere il vero significato del termine politica come impegno civico), o preoccuparsi del fatto che i partiti "mettano il cappello" sulla manifestazione. Sembra una discussione anni luce distante dalle vere motivazioni che hanno portato così tanta gente a camminare per le strade delle nostre città: tutti uniti, con il cuore rivolto a una tragedia che, invece, sembra non interessare affatto alle gerarchie del potere e dell'informazione.
Ma a chi importa?
L'unica vera cosa che conta per noi che manifestiamo è l'obiettivo: la difesa della vita!
In tutto questo, c'è la luce più grande: migliaia di giovani in piazza.
Come posso oggi non pensare che tra loro, tra quei tanti giovani c'era mia figlia e le sue amiche, non solo orgoglioso della sua scelta, non solo orgoglioso delle sue amicizie che hanno deciso di esserci, ma una nota di speranza in UN mondo grigio di affari sulla pelle degli ultimi!
Vederle manifestare mi ha fatto ripensare a quelle sagge parole di un un capo dei nativi americani, Capo Seattle che citava pressapoco così : "Questa Terra ci è stata data in prestito dai nostri genitori che l'hanno avuta dai nostri nonni, e che noi daremo in prestito ai nostri figli".
Cantavano, ballavano, ridevano, uniti contro la violenza di chi dovrebbe dare l'esempio.
La mia speranza è che questi giovani, con una tale umanità e consapevolezza, diventino un giorno i medici, gli avvocati e i lavoratori di domani, portando un'etica che molti "adulti" sembrano aver perso.
Ripensare alla loro bellezza in piazza è la vera vittoria di ieri.

FOLGHERA WALTER
PCI NOVARA