Il 18 Ottobre si tiene una giornata nazionale di mobilitazione contro le Nuove Indicazioni per il curricolo scolastico dettate dal ministro Valditara, promossa dalle Associazioni del mondo della scuola riunite nel Tavolo nazionale per la scuola democratica. Sono previsti presidi e manifestazioni nelle principali città.
Le Nuove Indicazioni volute dal ministro Valditara e dal governo Meloni sono improntate di cultura reazionaria e razzista.
1) Si esalta il nazionalismo e il suprematismo dell’Occidente. Nel curricolo di storia si afferma in maniera perentoria che: “Solo l’Occidente conosce la storia”. I popoli dell’Asia, dell’Africa e dell’America latina sarebbero senza storia ed inferiori. Lo studio a scuola dovrebbe improntarsi al nazionalismo e all’occidentalismo, ignorando l’intreccio di culture e gli apporti diversi alla storia universale comune, cioè alla formazione del mondo attuale.
Si vuol dimenticare che l’Occidente porta le responsabilità del colonialismo e di due guerre mondiali e che è stato la culla del nazismo e del fascismo. Con molta prosopopea si afferma che la libertà è il valore caratteristico dell’Occidente, occultando lo sterminio di popoli nativi, la tratta degli schiavi, la discriminazione delle donne, il razzismo, le guerre e la repressione dei movimenti di liberazione.
Tutto ciò è anacronistico e profondamente reazionario, funzionale a una cultura discriminatoria che vagheggia ritorni neo colonialisti come quelli che vediamo affacciarsi nei piani di sistemazione in Medio Oriente, sulla testa dei palestinesi.
Si disprezza la didattica basata sull’uso delle fonti e l’esercizio dell’argomentazione storica, l’insegnamento viene indirizzato alla narrazione di avvenimenti nazionali e occidentali gloriosi: “Anziché mirare all’obiettivo, del tutto irrealistico, di formare ragazzi (o perfino bambini!) capaci di leggere e interpretare le fonti, per poi valutarle criticamente magari alla luce delle diverse interpretazioni storiografiche, - vi si dice esplicitamente - è consigliabile percorrere una via diversa. E cioè un insegnamento/apprendimento della storia che metta al centro la sua dimensione narrativa…”.
Gli studenti tornano ad essere considerati teste da riempire, anziché capaci di sviluppare la loro capacità critica.
2) Si promuove un modello didattico trasmissivo di nozioni, competitivo ed escludente. Il compito assegnato alla scuola è far emergere i “talenti”. Il documento è pervaso da una impostazione deterministica e naturalistica dell’apprendimento che legittima di fatto le disuguaglianze. È il rovesciamento delle pedagogie democratiche, è un insulto alla scuola della Costituzione, che nell’art. 3 esplicita come sia compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Di ogni persona umana.
Riaffermiamo perciò e promuoviamo i valori della scuola della Costituzione, dell’eguaglianza, dell’inclusione, della cooperazione, della cittadinanza inclusiva, della coscienza critica, del ripudio della guerra e di ogni forma di razzismo, suprematismo e revanscismo coloniale.
Dipartimento Istruzione
Partito Comunista Italiano